L’Egyptian Center for Developement Studies and Human Rights – organizzazione non governativa vicina a ambienti della Chiesa copta ortodossa – ha chiesto che le prossime elezioni siano celebrate accantonando il sistema delle quote di seggi riservati ai cristiani. In una dichiarazione resa nota domenica 22 settembre, l ‘organismo ha ribadito la propria contrarietà al meccanismo in vigore anche alle ultime elezioni, che portarono al potere il Partito dei Fratelli Musulmani e il Presidente Mohamed Morsi, ora deposto. Secondo l’organismo, la prassi di riservare alcuni seggi in Parlamento a gruppi sociali definiti su base religiosa contraddice il principio di uguaglianza tra i cittadini che dovrà essere garantito dalla nuova Costituzione, sulla quale una Commissione costituente di 50 membri è al lavoro dallo scorso 8 settembre. Secondo i responsabili del Centro, il sistema della quote contraddice anche la speranza di dar vita in Egitto a uno Stato di diritto, liberato dai settarismi. Nel pronunciamento della Ong si respinge anche la definizione dei copti come minoranza: i copti – ricorda la dichiarazione – fanno parte del tessuto della Nazione e non sono gli ultimi arrivati.
Anche il Vescovo di Minya dei copti cattolici Botros Fahim Awad Hanna ribadisce all’Agenzia Fides la propria contrarietà al sistema della quote, che a suo giudizio “favorisce la divisione del Paese su base settaria”. A giudizio di Anba Botros, “ Tutto deve essere posto sotto una legge che garantisca a tutti i cittadini uguali diritti e aiuti a selezionare per l’attività politica persone competenti, a prescindere dalla loro confessione e pratica religiosa. Così non avremo più bisogno di escamotage a cui si è fatto ricorso in passato per evitare che i copti disertassero in massa le elezioni”. – Ag. Fides