Il numero dei casi di Ebola potrebbe raggiungere 21mila nelle prossime sei settimane se non saranno rafforzati gli sforzi mirati a contrastare l’epidemia in Africa occidentale. È quanto emerge dalle nuove stime dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), pubblicate dal New England Journal of Medicine. Finora sono circa 5.800 le persone che hanno contratto il virus da quando il 23 marzo erano stati registrati i primi casi. Se non saranno adottati controlli più efficaci, ha avvertito l’Oms, il numero dei nuovi casi continuerà a crescere in maniera esponenziale e l’epidemia potrebbe andare avanti per anni.
“Iniziamo a vedere qualche segno che ci fa sperare che non ci sarà questo aumento”, ha detto Christopher Dye, il direttore dell’Oms per la strategia e co-autore dello studio. “È un po’ come le previsioni del tempo – ha affermato in riferimento alle stime – e possiamo farlo con qualche giorno di anticipo. Ma prevedere qualcosa per le settimane e i mesi davanti a noi è molto difficile”. Gli esperti dell’organizzazione hanno calcolato che il tasso di mortalità tra i pazienti ricoverati è di circa il 70%, ma hanno notato che molti dei casi vengono identificati soltanto dopo la morte del paziente. Finora nell’epidemia hanno perso la vita circa 2.800 persone. Per il momento, ha affermato Dye, non ci sono prove che questo virus si diffonda più facilmente o sia più mortale rispetto alle precedenti epidemie di Ebola. È preoccupante, ha ammesso però Dye, che nuovi contagi avvengano in zone in cui finora non erano stati registrati casi della malattia. “Il quadro della situazione è troppo poco chiaro in questo momento”, ha affermato l’esperto, aggiungendo che il numero dei casi continua a raddoppiare ogni tre settimane.
Alcuni studiosi hanno messo in dubbio le stime dell’Oms, definendole troppo pessimiste e affermando che l’epidemia sarà arginata non soltanto con misure di contenimento, ma anche grazie a un cambiamento del comportamento delle popolazioni locali. Intanto oggi è atteso un rapporto degli Us Centers for Disease Control and Prevention, con le stime relative alla diffusione del virus in Liberia e Sierra Leone. – La Presse