23/10/13 – Sudan – Vertice Bashir-Kiir, irrisolto il nodo di Abyei

di AFRICA

 

“Nessuna soluzione concreta sulla regione petrolifera di Abyei”, al centro di un contenzioso tra Juba e Khartoum: lo riferisce il quotidiano locale Sudan Tribune al termine del vertice tenuto ieri nella capitale del Sud Sudan tra il presidente Salva Kiir e il suo omologo del Nord, Omar Hassan al Bashir. Sulla questione in cima all’agenda politica dei due paesi i rispettivi leader non si sono pronunciati sullo status finale di Abyei, ma hanno soltanto definito i termini generali della futura amministrazione e delle forze di polizia che saranno istituite nel territorio conteso. Saranno finanziate col 2% dei proventi del petrolio di cui la regione contesa è ricca.

Al termine dell’incontro, tenutosi in un “clima cordiale, sincero e costruttivo”, Kiir e Bashir hanno deciso di creare “entro metà novembre” una Zona smilitarizzata di sicurezza al confine (Sdbz), che prevede il ritiro dei rispettivi militari da una porzione di territorio frontaliero di 10 miglia pattugliato da una forza internazionale. “L’accordo raggiunto permette di rimuovere molta diffidenza e risolve diverse questioni di sicurezza, in particolare per quanto riguarda la fine del sostegno e del rafforzamento delle ribellioni nei rispettivi territori” si legge nel comunicato diffuso a Juba.

Ha accolto positivamente l’esito del colloquio bilaterale il Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ribadendo tuttavia che “urge riprendere le consultazioni per l’attuazione della proposta del Gruppo ad alto livello dell’Unione Africana del 2012” sullo status finale di Abyei. Ban ha anche chiesto ai leader delle comunità di Abyei di “trattenersi dal portare avanti iniziative unilaterali che aumenteranno le tensioni nell’area”.

Alla vigilia dell’incontro tra i due capi di Stato i residenti della comunità Dinka Ngok di Abyei hanno annunciato che organizzeranno da soli il referendum sullo status della regione. Il comitato organizzatore della consultazione ha sostenuto che più di 100.000 cittadini di etnia di Dinka sono già rientrati nella zona per poter esprimere il proprio voto, in agenda a partire dal 27 ottobre e per un periodo di tre giorni.

In agenda dal 2011, il referendum su Abyei è previsto dagli accordi di pace del 2005 che segnarono la fine del conflitto tra Nord e Sud Sudan. Da due anni a questa parte viene rinviato a causa del contenzioso sull’ammissibilità al voto oltre che per i Dinka Ngok sostenuti da Juba, anche per i pastori nomadi Misseriya, fedeli al governo di Khartoum ma finora esclusi. Le due capitali hanno già accolto negativamente l’iniziativa di tenere una consultazione unilaterale, alla quale non sarà dato alcun peso politico, che rischia di aggravare ulteriormente tensioni già esistenti tra le comunità locali. – Misna

 

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