I dubbi sull’annuncio dato venerdi’ dal governo nigeriano di una tregua con Boko Haram sono sempre piu’ forti, dopo gli episodi registrati oggi. Boko Haram ha infatti rapito altre 60 ragazze nella regione di Adamawa, 40 di Waga Mangoro e 20 di Grata. La Reuters riporta del rapimento di 25 giovani da un remoto villaggio nel nordest del Paese, ma non e’ chiaro se si tratta dello stesso episodio. La regione da circa due mesi e’ controllata da Boko Haram, come scrive l’agenzia Misna citando fonti locali. “Un centinaio di uomini sono entrati nella citta’ di Wagga e hanno cominciato a sparare, a bruciare case e negozi. Poi hanno ucciso due uomini e rapito le ragazze”, hanno raccontato alcuni testimoni.
Sono passati sei mesi dal rapimento rivendicato dal gruppo fondamentalista islamico delle oltre 200 liceali dalla scuola di Chibok. 219 di loro sono ancora nelle loro mani. La loro liberazione era stata annunciata dal presidente nigeriano Goodluck Jonathan nell’ambito dell’annunciato armistizio. L’offensiva di Boko Haram continua su piu’ fronti. Cinque persone sono morte in seguito a un’esplosione in una stazione degli autobus nel nord della Nigeria, nello Stato del Bauchi e dieci sono rimaste ferite. La zona e’ una di quelle piu’ interessate dalle violenze di Boko Haram.
Gli attentati alle stazioni di pullman sono una sorta di marchio di riconoscimento del gruppo terroristico che in un duplice attacco a un terminal alla periferia della capitale Abuja, ad inizio dell’anno, uccisero quasi 100 persone. La stazione di Azare, una citta’ a circa 200km dalla capitale dello Stato, Bauchi, e’ usata come punto di transito per chi arriva dal nord-est del Paese, dove il governo ha imposto lo Stato d’emergenza dal mese scorso. Questi ultimi episodi sembrano confermare che l’accordo di un cessate il fuoco, annunciato a gran voce dal governo, non sia mai avvenuto. (AGI) .