23/10/14 – Rwanda – Campagna a favore terzo mandato Kagame

di AFRICA

 

Modificare la Costituzione per consentire al presidente Paul Kagame di candidarsi a un terzo mandato alle elezioni del 2017. A suggerirlo sono tre formazioni politiche di maggioranza alleate con il Fronte patriottico ruandese (Fpr) di Kagame, al potere dalla fine del genocidio del 1994, eletto nel 2003 e riconfermato nel 2010.

Ad aprire il dibattito in modo così diretto, come già riferito dal sito d’informazione pro governativo ‘Ighie’, è l’Ideal Democratic Party (Pdi), il Partito per la solidarietà e il progresso (Psp) e il Ps-Imberakuri. “Non accettiamo l’idea che ci possa essere un limite al numero di mandati presidenziali. Questa non sarebbe democrazia” ha dichiarato Musa Fazil Harerimana, ministro della Sicurezza interna nonché presidente dell’Pdi, precisando che “tocca ai cittadini decidere”, presumibilmente con un referendum costituzionale.

L’opposizione ruandese, duramente colpita da sentenze giudiziarie ai danni dei suoi massimi dirigenti e ai margini della vita politica, ha già apertamente denunciato la manovra della maggioranza. “Questi tre partiti alleati non hanno fatto altro che dire a voce alta quello che l’Fpr sta pensando (…) vengono strumentalizzati per far credere che non si tratti di una mossa voluta da Kagame” ha detto Bernard Ntaganda, ex leader del Ps-Imberakuri, arrestato alla vigilia delle elezioni del 2010 con l’accusa di attentato alla sicurezza dello Stato e uscito dal carcere lo scorso giugno. Apertamente contrario ad una revisione costituzionale è anche il piccolo Partito democratico verde, diretto da Frank Habineza, secondo cui la proposta formulata dagli alleati del presidente rappresenta una sorta di ‘test’ sia sul piano nazionale che internazionale, per capire se Kagame avrà carta bianca o meno.

Intanto è un’altra notizia giunta da Kigali ad essere rilanciata dai media internazionali. Con un voto il Parlamento ruandese ha sospeso la diffusione delle trasmissioni della Bbc nel paese delle Mille Colline; una reazione diretta alle forti critiche suscitate da un documentario in circolazione dall’inizio del mese. Per alcune associazioni di sopravvissuti ai massacri di 20 anni fa, il filmato intitolato ‘Rwanda, The Untold Story’ rappresenta una “negazione del genocidio dei tutsi”. – Misna

 

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