23/12/13 – Libia – Petrolio: produzione ancora in calo a 230mila barili

di AFRICA

 

Continua la crisi petrolifera in Libia dove la produzione di greggio si aggira intorno ai 230.000 barili al giorno, secondo le ultime stime del ministero del petrolio e del gas. La produzione è diminuita drasticamente rispetto ai 1,6 milioni di b/g del periodo pre-rivoluzionario a causa dalle proteste nei maggiori terminal e siti di estrazione nell’est chiusi dalla fine di luglio dalle guardie di sicurezza e lavoratori.

Quest’ultimi accusano il governo di corruzione per vendita di greggio non quantificato oltre a chiedere un aumento dei salari, migliori condizioni lavorative e di trattenere una quota maggiore dei proventi dell’export. Secondo le autorità le proteste sono una scusa dei federalisti per chiedere più indipendenza nella regione orientale. Le manifestazioni sono in effetti guidate da un ex rivoluzionario a capo delle guardie di sicurezza dei maggiori terminal petroliferi dell’est, Ibrahim Jadran, diventato nei mesi scorsi capo dell’Ufficio Politico della Cirenaica che ha proclamato l’autonomia della regione. Le autorità di Tripoli hanno cercato a più riprese di negoziare una soluzione. Il premier Zeidan si è recato più volte in Cirenaica, ha poi annunciato un aumento del 67% per i lavoratori del settore petrolifero o minacciato di intervenire con la forza. Ma Jadran non ha ceduto e ha annunciato che i terminal dell’area rimarranno comunque chiusi.

La produzione petrolifera ha toccato i minimi storici nel 2013, con 110.00 b/g, a causa delle proteste che hanno messo in ginocchio l’economia libica con perdite per oltre 7 miliardi dollari. L’economia libica dipende primariamente dal petrolio, che contribuisce per circa il 95% al valore delle esportazioni. (ANSAmed).

 

 

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