† 2017. Muore nella miseria la signora della musica mozambicana, senza avere mai visto un adeguato riconoscimento alla sua arte. Originaria dell’Isola di Mozambico, di cultura macua, il suo nome è legato in particolare al gruppo Eyuphuru.
«Non chiedetemi perché, ma mi ricorda Bessie Smith. E in me si aprono ferite dolorose quando penso a lei, al fatto che questo Paese ha una donna che emana latte e miele, eppure per la via nessuno le cede il passo. Ascoltate la voce di Zena Bacar. Prestate attenzione a come si muove sul palco. Parlate con lei da vicino. Sentite il suo respiro. Mettete la vostra mano sul petto di Zena e ascoltate il battito del suo cuore. E poi venite a dirmi chi è questa donna. Zena Bacar è la nostra sorgente d’acqua». (Alexandre Chauque, giornalista mozambicano)
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