“Bouteflika candidato alla sua successione. Lo spettro del dopo 17 aprile”: il titolo del quotidiano El Watan rispecchia l’accoglienza globalmente critica della stampa algerina all’annuncio ufficiale della candidatura del presidente Abdelaziz Bouteflika a un quarto mandato. Sabato è stata registrata al Consiglio costituzionale la candidatura del 76enne capo dello Stato alle presidenziali in agenda per il 17 aprile. Bouteflika, al potere dal 1999, è stato seriamente indebolito da un grave malore al cuore che lo scorso anno lo ha costretto a una degenza di tre mesi in un ospedale parigino. La sua candidatura è stata poi annunciata al paese con un comunicato diffuso dalla presidenza.
Il modo in cui è stata formalizzata la partecipazione al voto del presidente – che dal suo ritorno dalla Francia non ha mai parlato in pubblico – così come le conseguenze per il futuro del paese stanno suscitando interrogativi, timori e dubbi espressi da media, analisti e politici di opposizione. Per il giornale in lingua araba El Khabar, è stato il governo diretto da Sellal Abdelmalek e la presidenza sotto la guida di Said Bouteflika – fratello minore e consigliere del capo dello Stato – “ad aver preso la decisione di annunciare la candidatura di Bouteflika al suo posto e forse anche alla sua insaputa”. Per l’ex parlamentare Mohand Arezki Ferrad, “se il capo dello Stato fosse in grado di governare, avrebbe annunciato in persona la sua intenzione di candidarsi”. Il quotidiano El Watan si interroga invece sull’ “avvenire immediato del paese”, alla luce “del quasi vuoto di potere sotto gli occhi di tutti” a un anno dalla malattia di Bouteflika – il cui ultimo intervento pubblico risale ad aprile 2012 – e su “chi governerà al suo posto dopo l’elezione”. Per il presidente del ‘Msp’ (partito islamista, che minaccia di boicottare le urne, ndr) Abderrazak Makri, “andiamo verso una gestione del governo con un mandato per procura che apre la strada all’opacità, per non dire alla corruzione”.
L’annuncio non è stato ancora commentato ufficialmente dai principali candidati al voto, tra cui l’ex primo ministro Ali Benflis, già sconfitto nel 2004, e l’altro ex capo di governo Ahmed Benbitour. Seppur nettamente indebolito fisicamente e nonostante il crescente malcontento sociale, la vittoria di Bouteflika viene data per certa da osservatori e stampa. Il termine di presentazione delle candidature è stato stabilito al 4 marzo; entro 10 giorni il Consiglio costituzionale dovrà presentare la lista ufficiale dei partecipanti al voto. – Misna