Ordigni sono esplosi oggi all’ingresso della cattedrale anglicana e di un rinomato ristorante sul lungomare nell’isola di Zanzibar: lo dicono fonti locali della MISNA, che riferiscono di un clima di tensione e paura tra la popolazione nonostante le deflagrazioni non abbiano causato vittime.
“La gente è spaventata e preoccupata – sottolineano le fonti – anche perché episodi del genere non sono una buona pubblicità per un’isola che dipende dal turismo per l’80% delle sue entrate”.
In relazione agli episodi, la polizia ha annunciato l’apertura di un’inchiesta. Le fonti della MISNA si limitano a sottolineare come nell’isola di Zanzibar e nel resto dell’arcipelago nell’ultimo anno si sia intensificata l’attività e la presenza di gruppi riconducibili al radicalismo islamico. È anche vero, però, che la Tanzania sta diventando una regione chiave per il traffico di stupefacenti. A inizio febbraio sono stati arrestati trafficanti iraniani e pachistani che stavano cercando di portare da Zanzibar a Dar es Salaam un sambuco con a bordo 200 chilogrammi di eroina. – Misna