Si sono conclusi ancora una volta senza nessun accordo, i colloqui tra le delegazioni governative di Malawi e Tanzania per porre fine alla disputa sul lago Malawi/Nyasa e su dove passi il confine tra i due paesi.
A darne notizia sono i media locali, ricordando che le delegazioni erano guidate dai ministri degli Affari esteri dei due paesi, mentre a mediare i negoziati erano gli ex-presidenti del Mozambico Joaquim Chissano, del Sudafrica Thabo Mbeki e del Botswana Festus Mogae.
“Le due delegazioni hanno posizioni molto rigide sulla faccenda del confine – ha detto Chissano al termine dei due giorni di incontri – Il Malawi vuole che il confine passi sulla riva orientale del lago, che è la costa tanzaniana, mentre la Tanzania pretende che la linea di demarcazione passi in mezzo al lago”.
Nonostante lo stallo nei negoziati, entrambe le parti in causa si sono dette soddisfatte di come proceda la mediazione ed hanno sostenuto che sono possibili passi in avanti verso un’intesa nel corso dei prossimi incontri.
I tre mediatori sono stati incaricati dalla Comunità di sviluppo dell’Africa australe (Sadc) di trovare una soluzione tra i due paesi, senza dover affidare la questione alla Corte internazionale.
La disputa sulla sovranità del lago Malawi era cominciata circa un anno fa dopo la decisione del governo di Lilongwe di assegnare delle prospezioni petrolifere alla britannica Surestream in una zona del lago vicina alla costa della Tanzania.
Il Malawi si richiama a un trattato coloniale risalente al 1890, che gli riconosce la sovranità sull’intera superficie del lago. La Tanzania chiede però di sospendere qualsiasi attività di prospezione, anche perché sulla base di prime stime sotto la superficie dell’acqua ci sarebbero ricchi giacimenti di gas e petrolio.* Michele Vollaro – Atlasweb