Abitazioni e ripari dati alle fiamme, pozzi distrutti, bestiame rubato, scuole e persino un ospedale saccheggiati: è accaduto in un campo profughi del Darfur preso d’assalto da milizie “janjaweed”, i cosiddetti “diavoli a cavallo” utilizzati dal governo nella lotta ai gruppi ribelli durante il conflitto cominciato nel 2003.
Secondo l’emittente Radio Dabanga, le violenze sono cominciate sabato e proseguite ieri. Il campo preso d’assalto è situato nella località di Khor Abeche, circa 80 chilometri a nord-est di Nyala, il capoluogo del Darfur meridionale. I circa 300 miliziani responsabili delle violenze apparterrebbero alle Forze di intervento rapido, un’unità paramilitare alle dipendenze del governo di Khartoum. Secondo Radio Dabanga, durante l’assalto è stato ucciso un capo tradizionale e distrutto un centro sanitario dell’organizzazione non governativa World Vision. Circa 2000 persone sono state invece costrette a cercare riparo presso una vicina base della missione dell’Onu e dell’Unione Africana in Darfur (Unamid).
Nel fine-settimana violenze sono state segnalate anche nel Darfur settentrionale. L’esercito ha sostenuto di aver ripreso il controllo di alcune località conquistate questo mese dai ribelli del Movimento di liberazione del Sudan guidato da Minni Minnawi – Misna