Per la prima volta l’area montuosa dell’Atlante sarà aperta all’esplorazione di idrocarburi e sarà il gruppo italiano Eni, insieme alla compagnia nazionale Sonatrach, a condurre le ricerche.
Questo ed altri progetti di attività offshore e nello shale gas sono stati suggellati nell’incontro avvenuto qualche giorno fa tra l’amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni, e il ministro dell’energia algerino, Youcef Yousfi.
“Un segnale che i rapporti tra le autorità locali e il gruppo del cane a sei zampe non sono stati intaccati dalla vicenda delle tangenti in cui è coinvolta Saipem, partecipata dal gruppo Eni” sottolinea il Sole24Ore.
I primi tentativi, ha spiegato Scaroni, saranno eseguiti alle pendici del rilievo montuoso, che si trova a 100 chilometri a sud di Algeri, in una zona dove l’Eni aveva già fatto primi sondaggi nel 2008-2009.
In caso di scoperte di gas o di petrolio, Eni dividerà i proventi al 50% con Sonatrach.
Il gruppo italiano è presente in Algeria dal 1981. * Celine Camoin – Atlasweb