I media internazionali hanno riportato nei giorni scorsi la notizia dell’uccisione del leader della setta radicale Boko Haram, Abubakar Shekau, durante il tentativo dei miliziani islamisti di conquistare la città di Konduga, vicino al con il Camerun dove da giorni si susseguono i combattimenti con le forze armate nigeriane e camerunensi.
Ad aver dato per primi la notizia dell’uccisione di Shekau sono stati i media camerunensi, pubblicando nel fine-settimana una foto apparsa su una pagina di Facebook attribuita all’esercito del Camerun del cadavere di un uomo che assomiglierebbe appunto a Shekau.
La notizia è stata poi ripresa dai principali media internazionali, che hanno riportato anche un comunicato diffuso dall’ambasciata statunitense in Camerun, in cui viene chiesto che, dal cadavere che si presume essere di Shekau, siano prelevati dei reperti che consentano di accertarne il Dna e quindi compararlo con quello in possesso dell’intelligence americana.
Questa non sarebbe la prima volta che Abubakar Shekau viene dato per morto. Già in altre circostanze la sua eliminazione era stata data per certa, per essere poi smentita dallo stesso capo di Boko Haram in video nei quali non ha risparmiato il sarcasmo sugli annunci della sua uccisione.
In realtà, in questa occasione, nessuna fonte delle forze armate nigeriane avrebbe confermato la notizia della morte del leader di Boko Haram.
Tuttavia, in un articolo pubblicato dal portale informativo ‘Sahara Reporters’ una fonte dell’intelligence di Abuja sostiene che il cadavere mostrato dall’esercito camerunense apparterrebbe a tal Bashir Mohammed, responsabile per conto di Boko Haram del campo d’addestramento di Uye.
La fonte citata da ‘Sahara Reporters’, che mantiene ovviamente l’anonimato, ha poi aggiunto come in realtà tra i responsabili dell’intelligence nigeriana e i negoziatori incaricati dal governo di Abuja di trattare con il gruppo radicale circoli da tempo l’ipotesi che Shekau sia deceduto ormai già da almeno un anno, ucciso da alcuni suoi luogotenenti nel corso di una faida interna.
Sempre secondo la stessa fonte, vista la somiglianza fisica tra Shekau e Bashir Mohammed quest’ultimo avrebbe poi assunto le funzioni e il nome stesso del leader del gruppo armato, apparendo in sua vece nei video-messaggi diffusi negli ultimi mesi * Michele Vollaro – Atlasweb
