È di almeno nove morti, sette agenti di sicurezza e due miliziani, il bilancio di uno scontro avvenuto ieri tra Guardia nazionale tunisina e un gruppo di militanti islamisti nella regione di Sidi Bouzid. Secondo fonti della televisione di Stato Wataniya-1, la sparatoria ha avuto inizio mentre i soldati stavano effettuando una perquisizione in una casa occupata da alcuni sospettati.
L’episodio è avvenuto in una giornata di grandi attese, a due anni dall’arrivo al potere del partito islamista Ennahda, durante la quale doveva avviarsi il dialogo nazionale in vista della formazione di un nuovo esecutivo di consenso per risolvere una crisi durata mesi.
Il primo ministro Ali Larayedh doveva tenere una conferenza stampa nel primo pomeriggio, durante la quale ci si aspettava l’annuncio delle dimissioni del governo. Un annuncio che ieri in serata non era ancora avvenuto.
In coincidenza, l’opposizione aveva convocato manifestazioni per protestare contro i ritardi nell’applicazione della road map per l’uscita di crisi. Migliaia di dimostranti hanno sfilato nelle strade di Tunisi denunciando le inefficienze del partito Ennahda.
Due anni dopo l’elezioni dell’Assemblea Costituente, il paese è ancora privo di Carta fondamentale. La road map prevede tre settimane per la composizione di un governo tecnico a cui dà tempo un mese per adottare la Costituzione, in fase di sviluppo da due anni, una legge elettorale e un calendario per le prossime elezioni. * Celine Camoin – Atlasweb