Sono cominciato oggi in Kenya tre giorni di lutto nazionale per ricordare le vittime dell’attacco al Westgate shopping mall di Nairobi conclusosi ieri dopo quattro giorni di assedio da parte delle forze di sicurezza. Il bilancio finale dell’attacco, rivendicato dai ribelli somali al Shabaab, è di 67 vittime; tra queste ci sono sei membri delle forze di sicurezza. In un discorso trasmesso dalla televisione, il presidente Uhuru Kenyatta ha dichiarato concluso l’assedio aggiungendo che cinque membri del commando responsabile dell’attacco sono stati uccisi e che altri 11 sospetti sono in stato d’arresto. Il bilancio resta ancora provvisorio in attesa che l’intero edificio sia perlustrato.
Secondo il quotidiano keniano Standard, deve in particolare essere perlustrato una zona dell’edificio collassata dopo un’esplosione: tra le macerie potrebbero trovarsi infatti altri corpi.
Sull’identità degli aggressori Kenyatta si è mostrato cauto. “Alcuni rapporti dell’intelligence suggeriscono che una donna britannica e due o tre cittadini statunitensi siano stati coinvolti nell’attacco – ha detto il capo di Stato keniano – ma al momento n on possiamo confermare queste informazioni. Alcuni esperti stanno lavorando per identificare i terroristi. Si tratta in ogni caso di codardi che incontreranno la giustizia, così come i loro fiancheggiatori e i loro mandanti, dovunque si trovino”.
Tra le vittime ci sono almeno 18 stranieri: tra questi sei britannici oltre a cittadini di Francia, Canada, Olanda, Australia, Perù, India, Ghana, Sudafrica e Cina. In ospedale sono tuttora ricoverati 62 feriti.
Gli Shabaab hanno sostenuto di aver organizzato l’attacco in rappresaglia alla presenza militare keniana nel sud della Somalia, roccaforte del gruppo. Dopo l’intervento keniano, gli Shabaab hanno in particolare perso il controllo della strategica città di Kismayo. – Atlasweb