Si chiamava Ehab Karam il dentista copto ucciso martedì 23 settembre nella provincia di Assiut, nell’Alto Egitto, dopo che era stato rapito da ignoti, probabilmente a scopo di estorsione. Karam era stato fermato dai sequestratori lungo la strada che percorreva tornando a casa dal suo posto di lavoro, lo studio dentistico che gestiva nella città di el-Badari.
La piaga dei sequestri di persona perpetrati a danno di appartenenti alla comunità copta continua a mietere vittime in tutto l’Egitto, con una concentrazione nell’Alto Egitto e in particolare nella regione di Assiut, dove in alcuni villaggi sulle rive del Nilo i cristiani in passato sono stati talvolta costretti anche a pagare “preventivamente” somme di denaro sotto la minaccia di subire ritorsioni violente. Lo scorso febbraio forze di sicurezza egiziane avevano realizzato una vasta operazione nell’area della città di Assiut per smantellare una rete criminale che da mesi organizzava sequestri di persona, furti e estorsioni ai danni della locale comunità copta. “Purtroppo – dice all’Agenzia Fides il Vescovo copto cattolico di Assiut, Kyrillos William – il fenomeno continua e non si vedono miglioramenti. Le operazioni di polizia sono episodiche e inefficaci, non riescono a risolvere il problema. Rapiscono anche per chiedere riscatti non elevati, ma per ottenere quello a cui mirano sono capaci di tutto”. – Ag. Fides