Quasi 300 fermi e arresti e una vittima, un esponente di un partito di opposizione colpito a morte da un agente di polizia: è il bilancio delle manifestazioni anti-governative che si sono svolte sabato a Luanda e in altre città dell’Angola, tutte disperse dalle forze dell’ordine con cariche e l’uso di gas lacrimogeni.
La vittima è Manuel Ganga, uno degli otto membri della Convergência Ampla de Salvação de Angola (Casa-Ce) arrestati poche ore prima dell’inizio dei cortei di sabato. Secondo la ricostruzione della polizia, la vittima è stata uccisa con un colpo di arma da fuoco da un agente, mentre stava cercando di sottrarsi all’arresto. I suoi compagni di partito, invece, hanno parlato di una vera e propria esecuzione.
Le manifestazioni, ricorda oggi il portale di informazione Angonotícias, erano state convocate per denunciare la scomparsa di due attivisti politici e chiedere le dimissioni del presidente José Eduardo dos Santos. Ai cortei hanno partecipato militanti e sostenitori di diversi partiti, tra i quali l’União Nacional para a Independência Total de Angola (Unita), la prima forza di opposizione. Sin dalla fine della guerra civile, combattuta tra il 1975 e il 2002, a Luanda è al potere il Movimento Popular de Libertação de Angola (Mpla). – Misna