Un giovane è stato ucciso e un’altra ventina di civili sono rimasti feriti in disordini registrati oggi a Conakry dove l’opposizione ha convocato una giornata di ‘ville morte’, città morta, con la sospensione delle attività.
In base a informazioni ancora frammentarie, il giovane sarebbe stato raggiunto da colpi di arma da fuoco esplosi da un poliziotto nel quartiere di Bambéto, nella periferia di Conakry. Fonti mediche locali riferiscono che i feriti, fra i civili, avrebbero riportato per lo più lesioni da colpi di manganello o bastone; quattro sono stati invece raggiunti da proiettili.
Feriti si conterebbero anche fra la polizia, ma le autorità non hanno fornito un loro bilancio. Fonti mediche parlano di molti feriti a causa di sconti fra giovani oppositori e forze dell’ordine.
La giornata di protesta segue altre violente manifestazioni già registrate dopo che il 15 novembre la Corte suprema ha confermato la vittoria del partito al potere alle legislative del 28 settembre.
In base al verdetto del massimo tribunale, il Raggruppamento del popolo di Guinea (Rpg) ha ottenuto 53 seggi e i suoi alleati cinque, guadagnando così la maggioranza assoluta all’Assemblea nazionale. L’opposizione ha denunciato frodi su vasta scala chiedendo l’annullamento del voto. Per gli osservatori elettorali stranieri le legislative di due mesi fa si sono svolte nella calma ma, secondo l’Unione Europea (Ue), sono state segnate da “irregolarità in grado di rimettere in discussione la validità dei risultati”. – Misna