Il Parlamento francese ha approvato il prolungamento dell’operazione militare nella Repubblica Centrafricana e contestualmente anche l’incremento del contingente, dalle 1.600 attuali a 2.000 unità.
Il voto è stato quasi unanime, nonostante le forti critiche dell’opposizione.
Sul campo la situazione resta estremamente difficile, con un conflitto inter-religioso che non cessa di esacerbarsi.
Anche in località come Yaloké, dove il fiume ha sempre dato lavoro a cristiani e musulmani insieme, cercatori d’oro che vivevano gli uni al di qua, gli altri al di là del corso d’acqua, ma a pochi metri di distanza e senza conflitti.
Ora non è più così: “È finita, non li vogliamo più i musulmani qui, se tornano sarà di nuovo l’inferno”.
L’oro però veniva cercato da entrambe le comunità, ma la rete commerciale ce l’avevano soprattutto i musulmani.
E quindi i leader locali cercano di ricucire, di trovare una soluzione: “i nostri fratelli musulmani, con i quali abbiamo vissuto in pace per cinquant’anni, dovrebbero poter restare qui”, dice quest’uomo.
Il problema è che in questo come in tanti altri villaggi le comunità vivevano in pace, ma gruppi venuti da fuori hanno portato il terrore. E quindi ormai è dificile cancellare il sospetto e la paura, tra le due comunità. E decine di musulmani partono, se ne vanno verso il Ciad. – Euronews