Il fallito assalto alla prigione Kasapa di Lubumbashi da parte di un commando armato mette in luce ancora una volta l’insicurezza della provincia del Katanga.
L’assalto è stato condotto nella notte tra il 22 e il 23 giugno da parte di un gruppo di ribelli Mai-Mai Kata-Katanga, ma la reazione delle forze di sicurezza ha impedito che il commando riuscisse a fare evadere i detenuti del carcere. Tra questi c’è un capitano delle forze armate congolesi accusato di essere il punto di riferimento per i traffici d’armi nella regione a favore dei gruppi armati locali, tra i quali vi sono gli stessi Mai-Mai Kata-Katanga.
I Mai-Mai Kata-Katanga volevano replicare l’assalto alla stessa prigione del novembre 2011 che aveva permesso l’evasione del loro leader, Gédéon Kyungu Mukange, che da allora è latitante.
Quest’ultimo si è reso responsabile di diversi crimini nel Nord Katanga, seminando il terrore tra la popolazione al punto che diversi abitanti sono stati costretti a rifugiarsi nella foresta.
Il nuovo assalto nel centro della capitale del Katanga ripropone il problema delle complicità che il gruppo guidato da Mukange sembra godere tra le forze di sicurezza. Anche nel marzo di quest’anno alcune centinaia di Mai-Mai Kata-Katanga, armati di tutto punto, avevano sfidato le autorità occupando per circa 4 ore le aree centrali di Lubumbashi prima di ritirarsi (vedi Fides 25/3/2013)
Secondo fonti di stampa congolese, la ricchissima provincia del Katanga è al crocevia dello scontro politico in vista delle prossime elezioni presidenziali del 2016. – Ag. Fides