Partecipazione ed entusiasmo stanno caratterizzando la campagna elettorale nello Zimbabwe in vista del voto di mercoledì: lo dice alla MISNA monsignor Alexander Thomas Kaliyanil, arcivescovo di Bulawayo, sottolineando le differenze con i giorni che precedettero lo scrutinio contestato del 2008.
“Tutti i partiti hanno potuto organizzare i loro comizi – sottolinea monsignor Kaliyanil – e la gente ha risposto con entusiasmo, affollando le piazze e contribuendo ad alimentare un dibattito sui temi molto accesso”. Un’atmosfera che risalta se posta a confronto con le tensioni e gli incidenti di cinque anni fa. Allora Morgan Tsvangirai, candidato dell’opposizione alla presidenza risultato in testa al primo turno, dovette ritirarsi a causa delle violenze contro i suoi sostenitori. “La paura diffusa del 2008 – dice l’arcivescovo di Bulawayo – sembra aver lasciato il posto a una grande voglia di partecipazione che, sono convinto, mercoledì si tramuterà in un’affluenza massiccia”.
A Bulawayo, nella capitale Harare e nei centri minori del paese, sia lo Zanu-Pf del presidente Robert Mugabe che il Movimento per il cambiamento democratico del suo rivale Morgan Tsvangirai (Mdc-T) hanno tenuto comizi e manifestazioni quasi ogni giorno. Lo Zanu-Pf, sottolinea il vescovo, ha puntato sul tema dell’emancipazione economica della maggioranza nera attraverso il passaggio di mano di quote di controllo delle imprese straniere che operano nello Zimbabwe. L’Mdc-T avrebbe invece individuato nell’aumento degli investimenti esteri la priorità per rilanciare l’economia e l’occupazione dopo anni di crisi.
Ricette diverse, confermano missionari sentiti dalla MISNA ad Harare, ma entrambe in grado di mobilitare e convincere una buona fetta dei circa sei milioni e 400.000 aventi diritto che mercoledì potranno votare per rinnovare il parlamento ed eleggere il capo dello Stato. A contendersi la presidenza, come già nel 2002 e nel 2008, saranno anzitutto Mugabe e Tsvangirai. Secondo monsignor Kaliyanil, “prevedere un risultato è difficile anche se potrebbe pesare l’incapacità dell’opposizione a dar vita a un’unica coalizione”. – Misna