L’Ebola “è in vantaggio” sulle autorità sanitarie nell’epidemia in corso in Africa occidentale, ma gli esperti hanno a disposizione gli strumenti per fermare il virus. Lo ha dichiarato il dottor Tom Frieden, direttore del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie degli Stati Uniti (Cdc), in visita in Liberia, Stato in cui è stata registrata la maggior parte dei casi e degli oltre 1.400 decessi. Nei prossimi giorni si sposterà in Guinea e Sierra Leone, altri due Paesi maggiormente colpiti dall’epidemia. “Si sta lavorando molto, stanno accadendo cose positive”, ha detto Frieden nel corso di un incontro avvenuto ieri con la presidente liberiana Ellen Johnson Sirleaf. “Il virus è in vantaggio”, ha aggiunto, esprimendo però allo stesso tempo ottimismo sulla possibilità di contenere l’epidemia.
“L’Ebola non si diffonde in maniere misteriose, sappiamo come viene trasmesso”, ha detto il direttore del Cdc, in dichiarazioni riportate dalla tv liberiana. “Quindi abbiamo i mezzi per interrompere la diffusione, ma ciò richiede un’attenzione eccezionale in ogni dettaglio”, ha aggiunto. L’epidemia in corso è la più grande mai registrata e gli esperti faticano a contenerla per una serie di motivi: i medici impiegano molto tempo per identificare il virus, il patogeno si sta diffondendo in aree in cui la popolazione si sposta molto e molte persone rifiutano i trattamenti o si nascondono per sottrarsi alla cura. Come risultato, la malattia ha sopraffatto i sistemi sanitari già in difficoltà dei tre Paesi africani, fra i più poveri al mondo. Per arginare la malattia, la Liberia è ricorsa a misure come l’isolamento di un intero quartiere povero della capitale Monrovia e la dichiarazione dello stato di emergenza. Secondo le ultime stime dell’Organizzazione mondiale della sanità, le vittime del virus sono 1.427, mentre i contagiati sono 2.615. – La Presse