E’ agli arresti l’ex capo della guardia presidenziale, il colonnello Tom Byabagamba, appena rientrato in Rwanda dopo un incarico nello stato-maggiore della missione Onu in Sud Sudan. Pochi giorni prima a finire in manette sono stati due ufficiali in pensione, il generale Frank Rusagara – con precedenti incarichi al ministero della Difesa e attaché militare a Londra – e il capitano a riposo David Kabuye.
Lo ha annunciato il portavoce dell’esercito ruandese, il generale Joseph Nzabamwita, senza fornire ulteriori dettagli. Il quotidiano governativo New Times ha precisato che a loro carico ci sono “prove di presunto coinvolgimento in crimini contro la sicurezza dello Stato”.
Immediato il richiamo del dipartimento di Stato dell’alleato americano che ha invitato Kigali a “rispettare la procedura giudiziaria” e a “rendere pubbliche le accuse”. Secca risposta del generale Nzabamwita: “La procedura è rispettata. Il Rwanda non ha da ricevere consigli da nessuno”.
Con dichiarazioni anonime, alcuni analisti politici e militari ruandesi hanno sottolineato che in generale questo genere di arresti riguarda “personalità considerate troppo indipendenti rispetto al regime, anche critiche, e che pertanto sono viste come traditori”. L’intento delle autorità sarebbe quello di “ristabilire l’ordine e la disciplina”. Potrebbero essere interrogate anche le mogli di due degli accusati, Rose Kabuye e Marie Baine, coniuge del colonnello Byabagamba.
Negli ultimi mesi si sono moltiplicate le critiche nei confronti del presidente Paul Kagame, al potere dal 1994, per sparizioni di dissidenti e omicidi di oppositori in esilio. – Misna
