Da due settimane senza acqua, gli abitanti di Dakar stanno manifestando il proprio malcontento con tutti i mezzi a disposizione: le proteste di strada hanno raggiunto la rete sociale di Twitter, non solo in vena polemica contro il governo.
Due hashtag sono stati creati per far fronte alla crisi dell’acqua: #EauSecours (Acqua Soccorso ma anche il grido Aiuto, in francese Au secours ) e #EauSolution (Acqua Soluzione); il primo è già stato utilizzato più di 600 volte in tre giorni. Segnalano le iniziative di protesta classiche, ma rilanciano anche informazioni utili per aiutare la gente a reperire ‘l’oro blu’, indicando i punti di rifornimento ancora in funzione. Alcuni utenti hanno anche creato una mappa su Google per localizzare le fonti d’acqua accessibili.
Sul terreno la proteste si sono accese da mercoledì sera: gruppi per lo più di giovani, hanno incendiato copertoni e bloccato le strade nei quartieri di Mamelles, Yoff, Grand-Yoff, Rufisque, Parcelles assainies, Boune et Yeumbeul Sud. Un ingente dispiegamento delle forze dell’ordine è riuscito a sedare gli incidenti solo dopo alcune ore. Nella zona di Niarry Tally, bambini, donne e giovani hanno lanciato slogan per dire ‘Nous sommes fatigués’ (‘Siamo stanchi’), ma anche altri più radicali, come ‘Na dem! Na dem! Dem! Dem !’ (che se ne vada, in lingua wolof), rivolti al presidente Macky Sall, e sono stati dispersi dai gas lacrimogeni della polizia. Il capo dello Stato, che si trovava a New York per la 68a Assemblea generale dell’Onu, ha dovuto anticipare il suo rientro a Dakar per presiedere un apposito consiglio die ministri sull’emergenza acqua nella capitale e le periferie.
Nonostante le promesse della direzione della Società delle Acque (Sde, privata), filiale della Finagestion, una holding con sede a Parigi, le minacce di sanzioni da parte del primo ministro Aminata Touré e le scuse del ministero dell’Acqua, il liquido vitale non esce ancora dai rubinetti.
Durante gli anni della presidenza di Abdoulaye Wade (2000-2012), suo figlio Karim, ministro dell’Energia, è stato spesso contestato per i continui black-out a Dakar che hanno causato ingenti perdite economiche oltre a complicare la vita quotidiana dei senegalesi. In campagna elettorale, l’anno scorso Sall si era impegnato a garantire servizi essenziali di qualità alla popolazione. – Misna