Hanno manifestato davanti al Ministero dell’Interno al Cairo. Un atto di sfida alla nuova controversa legge, varata dal governo ad interim, che impedisce manifestazioni spontanee.
Il risultato sono stati scontri con la polizia, che ha usato idranti per disperdere i dimostranti, e 52 arresti. Una quarantina delle persone finite in manette sono esponenti del “movimento 6 Aprile”, protagonista delle proteste di piazza che portarono alla cacciata di Hosni Mubarak.
Almeno dieci membri dell’Assemblea costituente egiziana, in totale dissenso con il pugno di ferro del governo, si sono autosospesi e hanno chiesto la liberazione degli arrestati.
Inoltre la Costituente ha smentito le affermazioni del premier Hazem el-Beblawi, annunciando che il referendum sulla nuova Costituzione si terrà entro la fine di dicembre e non nella seconda metà di gennaio.
L’Assemblea preme il piede sull’acceleratore, per arrivare il prima possibile ad elezioni e ridare la parola al popolo.
La nuova legge non ammette manifestazioni che non siano state preventivamente approvate dalla polizia.
Anche le ong hanno puntato il dito contro il provvedimento che, in nome della sicurezza pubblica, conferisce alle autorità la possibilità di vietare l’espressione del dissenso politico. – Euronews