Un nuovo partito di opposizione e una fazione dissidente del Peoples Democratic Party (Pdp), la formazione al potere in Nigeria dal 1999, hanno raggiunto un accordo per una fusione in vista delle prossime elezioni. L’obiettivo dichiarato è “salvare la democrazia e la nazione”.
Secondo l’edizione online del quotidiano Premium Times, l’intesa è stata sottoscritta ad Abuja al termine di un incontro al quale hanno partecipato i dirigenti dell’All Progressives Congress (Apc) e i dissidenti del New Pdp. Il Premium Times sottolinea che la nuova formazione dovrebbe annoverare tra i suoi membri ben 18 dei 36 governatori degli Stati della Federazione nigeriana. Il Pdp si troverebbe addirittura in una condizione di minoranza dal momento che due Stati non sono guidati da suoi esponenti bensì da dirigenti di partiti alleati. La fusione potrebbe modificare anche gli equilibri in parlamento, privando il governo del presidente Goodluck Jonathan di una salda maggioranza.
L’Apc è nato quest’anno dalla fusione di quattro partiti, uniti dalla comune opposizione all’esecutivo. Alla fronda interna al Pdp hanno contribuito i contrasti sull’ipotesi di una nuova candidatura di Jonathan alla presidenza, nel 2015. Una scelta, questa, secondo un settore del partito incompatibile con il principio che prevede un’alternanza su basi regionali, etniche e religiose negli incarichi al vertice della Federazione. – Misna