Il governo di Luanda sta preparando una stretta sull’estrazione illegale di diamanti, che non avviene sulla base di concessioni e coinvolge migliaia di migranti: lo riferisce Angop, l’agenzia di stampa nazionale.
L’impegno a contrastare l’estrazione illegale delle pietre preziose è in questi giorni al centro di una missione nella provincia centrale di Bié alla quale stanno partecipando sia esponenti del ministero per la Geologia e le miniere che dirigenti dei monopolisti di Stato Empresa Nacional de Diamantes (Endiama) e Sociedade de Comercializacao de Diamantes de Angola (Sodiam).
La provincia di Bié è una delle regioni del paese dove i giacimenti di pietre preziose sono più ricchi. Di quest’area era originaria la famiglia di Jonas Savimbi, lo storico comandante dell’Unione per l’indipendenza totale dell’Angola (Unita), un gruppo ribelle che durante la guerra civile combattuta tra il 1975 e il 2002 si finanziò anche attraverso il contrabbando di diamanti.
Nel corso degli incontri con la delegazione giunta da Luanda, i rappresentanti dell’amministrazione di Bié hanno sottolineato che nelle miniere lavorano migliaia di migranti giunti da altri paesi africani. Nei mesi scorsi dall’Angola sono stati deportati migliaia di congolesi, molti dei quali avevano lasciato le loro case per cercare fortuna nelle miniere oltreconfine. – Misna