“La vita continua e la situazione è calma. I combattimenti tra esercito e ribelli dell’M23 sono lontani dalla città, anche se dal 22 al 24 agosto Goma è stata colpita da tiri di artiglieria a lungo raggio” dicono all’Agenzia Fides fonti missionarie da Goma, capoluogo del Nord Kivu (est della Repubblica Democratica del Congo), colpita la settimana scorsa da tiri d’artiglieria che il governo congolese afferma essere stati sparati del territorio rwandese (vedi Fides 26/8/2013).
A Goma inoltre in una sparatoria di fronte alla sede della assalto alla sede della MONUSCO (Missione ONU nella RDC), sono morti due manifestanti. La popolazione afferma che a sparare sono stati i Caschi Blu del contingente uruguayano.
“Non saprei dire se vi sia un forte di risentimento da parte della popolazione nei confronti dei Caschi Blu” dice la nostra fonte. “È vero che basta che vi sia qualcuno che inciti gli animi per radunare folle numerose, costituite in gran parte da giovani disoccupati. I rappresentanti del governo hanno poi cercato di calmare gli animi della popolazione spiegando che i Caschi Blu stanno dalla loro parte e stanno cercando di difenderli dai ribelli”. La MONUSCO ha dispiegato 27.000 uomini ai quali si aggiungono circa 3.000 militari della Brigata d’Intervento dell’ONU che ha il compito di dare la caccia ai diversi gruppi ribelli presenti nell’area.
Goma accoglie inoltre un gran numero di rifugiati provenienti da villaggi della provincia in fuga dai combattimenti. “Due villaggi della nostra parrocchia sono stati completamenti abbandonati dai loro abitanti” racconta ad esempio il missionario. “Dal primo la popolazione è fuggita per i combattimenti in corso, dal secondo sono stati i militari dell’esercito congolese a sollecitare la fuga perché l’area non era sicura”.
“I campi di rifugiati di Goma accolgono non solo gli sfollati ma anche diverse persone originarie della città perché le condizioni economiche a causa della guerra sono difficili, e molti abitanti si raccolgono in queste strutture per ricevere gli aiuti umanitari” dicono le nostre fonti.
Alla tensione tra RDC e Rwanda sugli appoggi forniti da Kigali ai ribelli dell’M23, si aggiungono ora le tensioni con l’Uganda il cui esercito avrebbe compiuto un incursione a Sisi, nel territorio di Mahagi, nella Provincia Orientale. Secondo Radio Okapi, l’episodio risale a domenica 25 agosto quando circa 300 soldati ugandesi hanno investito la località congolese mettendo in fuga il personale delle dogane e delle guardie di frontiera. – Ag. Fides