“La Camera d’appello ritiene che la pena imposta in prima istanza è giusta, alla luce della totalità dei crimini commessi”: con queste parole il Tribunale speciale per la Sierra Leone (Tssl) ha confermato in appello la condanna a 50 anni di detenzione inflitta all’ex presidente della Liberia, Charles Taylor.
L’ex capo di Stato è stato riconosciuto colpevole di aver fornito sostegno ai ribelli sierra-leonesi del Fronte rivoluzionario unito (Ruf) in cambio di diamanti, durante la guerra che ha martoriato il paese negli anni ’90. L’ex capo di Stato è stato riconosciuto colpevole anche di omicidio, stupro, tortura e arruolamento di bambini-soldato.
Il presidente del tribunale deve decidere in quale paese Taylor sconterà la sua pena, tra Finlandia, Svezia, Regno Unito o Rwanda. Il condannato avrebbe espresso una preferenza per il Rwanda, per essere più vicino alla famiglia.
La sentenza è stata accolta con soddisfazione in Sierra Leone, tra i numerosi sopravissuti al conflitto, costato la vita a 120.000 persone. * Celine Camoin – Atlasweb