Il primo contingente della Brigata d’intervento dell’Onu è arrivato a Beni, in Nord Kivu, per sostenere l’esercito regolare (Fardc): lo riferisce l’emittente locale Radio Okapi, mentre le Fardc pattugliano la località di Kamango, occupata mercoledì mattina per alcune ore dai ribelli delle Adf-Nalu (Forze alleate democratiche-Esercito nazionale per la liberazione dell’Uganda), a cui è stata attribuita l’uccisione di 40 civili.
“Oggi le Fardc controllano tutta la regione di Kamango. Abbiamo rinforzato la nostra presenza” ha riferito il portavoce militare della missione dell’Onu (Monusco), Félix Prosper Basse.
Una nota della Monusco, pervenuta alla MISNA, ricostruisce cosa è accaduto nelle ultime ore a partire dalle 5:00 del giorno di Natale, quando “le Adf hanno assaltato postazioni delle Fardc a Kamango e catturato la località dopo brevi scontri che hanno provocato l’uccisione di gente innocente e un massiccio sposamento di popolazione civile verso il confine con l’Uganda”. La Monusco è intervenuta con elicotteri militari “per rispondere ai ripetuti attacchi dal gruppo di ribelli ugandese”. Con operazioni coordinate per sostenere le Fardc sul terreno – si legge ancora nella nota – gli elicotteri della Monusco hanno aperto il fuoco contro le posizioni dell’Adf su cui infine l’esercito regolare ha avuto la meglio riprendendo il controllo del centro abitato.
La missione dell’Onu non fornisce un bilancio esatto delle vittime che fonti della società civile locale stimano in almeno 40, oltre a una decina di feriti, in modo grave. Già il 13 e 14 dicembre, la Monusco aveva riferito di almeno 20 vittime in due villaggi del territorio di Beni attribuite dalla società civile sempre alle Adf Nalu. – Misna