28/02/14 – Mozambico – Frelimo cerca un candidato gradito alla base

di AFRICA

 

E’ riunito da ieri in sessione straordinaria a Matola il Comitato centrale del Frelimo: una riunione che dovrebbe essere decisiva per scegliere il candidato alle presidenziali mozambicane del prossimo 15 ottobre. All’appuntamento si è arrivati con fratture interne, la pesante influenza del presidente uscente Armando Guebuza, il malumore diffuso della base dello stesso Frelimo. Senza contare i risultati delle elezioni amministrative che pochi mesi fa hanno visto l’affermazione del Movimento democratico del Mozambico (Mdm) in diverse città (soltanto per poco non è ‘caduta’ anche Maputo) e lo stato di tensione politica e militare tra Frelimo e Renamo.

Ai tre precandidati – l’attuale primo ministro Alberto Vaquina, il ministro dell’Agricoltura José Pacheco, il ministro della Difesa Filipe Nyussi – se ne dovrebbero affiancare altri. Vaquina, Pacheco e Nyussi sono ampiamente considerati ‘troppo’ vicini a Guebuza e godono di scarso consenso nella base del Frelimo. L’unico a spiccare fra i tre è Vaquina, ma secondo un sondaggio pubblicato dal settimanale ‘Savana’, davanti al primo ministro ci sono diversi esponenti del Frelimo maggiormente graditi, prima tra tutte l’ex primo ministro Luisa Diogo.

“Il Comitato Centrale – dice a InfoAfrica António Francisco, direttore dello Iese, l’Istituto degli studi sociali ed economici di Maputo – dovrà trovare una soluzione per il dopo Guebuza e sarà tutt’altro che semplice perché Guebuza non ha alcuna intenzione di farsi da parte. Non può candidarsi, ma è in grado di esercitare influenza ed è un presidente forte e molto presente. Dopo la scelta del candidato per le presidenziali, si aprirà una nuova partita da cui dipende anche il futuro del Mozambico. Il paese si trova in un momento di trasformazione, con movimenti di capitali e interessi legati a questi movimenti, con enormi problemi da risolvere, un grado di povertà elevatissimo e una ricchezza che finora ha toccato soltanto una parte minima della popolazione”. Per Francisco, le tensioni militari tra Frelimo e Renamo erano prevedibili da tempo, “perché molti erano i nodi irrisolti degli accordi di pace” e perché la Renamo intende comunque esprimere la propria posizione sulla gestione delle risorse. Gli ultimi accordi raggiunti sulla legge elettorale (che hanno convinto alcuni osservatori a coniare il termine ‘Frenamo’) hanno da una parte costituito un riavvicinamento delle posizioni dei due storici partiti mozambicani a scapito dell’Mdm – penalizzato dalla legge elettorale – ma secondo Francisco “hanno rappresentato un passo indietro dal momento che hanno riaffermato la politicizzazione delle istituzioni, con una conseguente spartizione di poltrone e di pesi”.

Alla fine, secondo Francisco, Guebuza e le varie ‘correnti’ interne al Frelimo, si metteranno d’accordo su un nome da presentare alle presidenziali, “semplicemente perché nessuno ha interesse ad abbandonare una barca in cui ciascuno di loro ha spazi da difendere e influenze da promuovere”. Il punto sarà piuttosto quello di trovare un nome che sia gradito alla base, a partire dagli ex combattenti – la sezione più influente del Frelimo – che solo una settimana fa hanno mandato chiari messaggi a Guebuza, aprendo di fatto la porta a ulteriori precandidati.

Secondo altri osservatori sentiti a Maputo da InfoAfrica, il paese è a un bivio: rischia di vendere in anticipo il futuro legato al prossimo sfruttamento di risorse non ancora entrate in produzione e rischia di legare il proprio futuro al destino di pochi gruppi legati da vincoli familiari e di interesse; può, dall’altra parte, tentare di depoliticizzare le sue istituzioni e i meccanismi pubblici grazie a una opinione pubblica ancora timida ma in crescita. Ma in quest’ultimo caso sarà essenziale far avanzare una classe politica vermante in grado di mettere mano a processi di innovazione e trasformazione. [GB] * Gianfranco Belgrano – Atlasweb

 

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