28/02/14 – Sudafrica – Governo difende politica economica e guarda a una crescita al 5%

di AFRICA

 

Orgoglio e soddisfazione per le prestazioni che l’economia sudafricana ha fatto registrare nonostante la crisi.

Questa, in estrema sintesi, potrebbe essere l’analisi del discorso che il ministro delle Finanze sudafricane, Pravin Gordhan, ha tenuto di fronte al Parlamento e ai sudafricani presentando la nuova finanziaria.

Gordhan ha ricordato più volte come prima di valutare le prestazioni economiche del paese sia necessario tenere conto che tutte le economie del mondo si trovano alle prese con “il più grande terremoto economico mai registrato da 70 anni a questa parte”. Facendo riferimento alla crisi finanziaria del 2008, il ministro ha ribadito come le scosse di quel terremoto siano ancora forti, al punto da portare molti paesi del pianeta sull’orlo della bancarotta.

Ecco quindi, secondo Gordhan, il perché dei crollo del beni primari, il rapido calo del commercio internazionale e i problemi senza precedenti del mercato finanziario. Situazione che hanno portato alla contrazione dell’economia sudafricana dell’1.5% nel 2009 e alla perdita di quasi un milione di posti di lavoro.

Il ministro ha quindi difeso l’azione del governo (del presidente Zuma, chiamato tra poco più di un mese all’appuntamento con le urne per cercare un secondo mandato), sottolineando come grazie a politiche attive di intervento – spesa accelerata sulle infrastrutture, assistenza finanziaria alle aziende in difficoltà e sostegno ai lavoratori – sia riuscito a riportare già dal 2010 l’economia sudafricana in crescita.

I numeri diffusi martedì scorso dall’ufficio di Statistica sudafricano confermano in qualche modo le parole di Gordhan, evidenziando una crescita inattesa dell’economia (+3,8%) nell’ultimo trimestre del 2013 che lascia ben sperare.

E così se nel 2012 il PIL sudafricano è cresciuto del 2,5% e nel 2013 dell’1,9%, il ministro delle Finanze si attende che nel 2014 l’economia sudafricano aumenterà di un altro 2,7% prima di cominciare (sempre che la ripresa internazionali arrivi davvero) ad accelerare fino a un 5% annuo.* Ernesto Sii – Atlasweb

 

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