La polizia ha utilizzato gas lacrimogeni per disperdere manifestanti e giornalisti accampati davanti alla sede del quotidiano Daily Monitor, chiuso da nove giorni, per dimostrare la loro solidarietà e chiedere al governo di autorizzarne la riapertura. Lo riferiscono fonti concordanti, secondo cui gli agenti, dopo aver fatto ricorso ai gas, hanno messo a segno una serie di arresti tra cui quello del coordinatore nazionale della Rete dei diritti umani dei giornalisti (Hrnj), Geoffrey Wokulira Ssebaggala.
“Le forze dell’ordine hanno sequestrato due videocamere e colpito con violenza diversi reporter presenti – denuncia l’organizzazione dei giornalisti in un comunicato – che partecipavano a un sit-in di protesta in solidarietà con il Daily Monitor e le emittenti DembeFM, K-FM e Red Pepper”.
I mezzi di informazione erano stati chiusi dopo aver riferito due settimane fa il contenuto di una lettera privata indirizzata dal capo dei servizi di intelligence, generale David Sejusa, ai suoi collaboratori. Nella missiva, Sejusa – rifugiatosi a Londra per timore sulla sua incolumità – chiedeva l’apertura di un’indagine su un presunto complotto ai danni di personalità che si fossero opposte al cosiddetto ‘progetto Muhoozi”, finalizzato a far salire al potere il figlio del presidente Yoweri Museveni.
La polizia – in cerca della lettera originale del generale Sejusa e che ha più volte intimato ai direttori dei quattro mezzi di informazione di rivelare le loro fonti sulla vicenda – ha disatteso agli ordini della magistratura che gli ha intimato di togliere l’assedio alle redazioni e rispettare i principi della libertà di informazione. – Misna