28/10/13 – Angola – Profanata la Statua di Nostra Signora di Muxima

di AFRICA

 

“Un’azione perpetrata in modo freddo e vigliacco”. Così Sua Ecc. Mons. Joaquim Ferreira Lopes, Vescovo di Viana, descrive la profanazione del Santuario di Muxima, in Angola. Secondo Radio Ecclesia (l’emittente della Chiesa angolana), domenica 27 ottobre, 6 persone non identificate hanno vandalizzato e distrutto alcune immagini della Madonna venerate nel Santuario.

“Per fortuna l’immagine principale di Nostra Signora di Muxima (una statua, ndr.) ha subito danni limitati, ma altre immagini sono irrecuperabili perché sono state barbaramente distrutte” ha affermato il Vescovo. Il grave atto vandalico è stato commesso proprio nel giorno di chiusura dell’Anno della Fede in Angola.

Appresa la notizia alcune centinaia di fedeli si sono radunate di fronte al santuario per protestare. Mons. Lopes ha invitato tutti a mantenere la calma ma ha sottolineato che oltre ai danni materiali, le autorità devono tenere conto “dei danni meno visibili, quelli morali che colpiscono il cuore delle persone che provocano ira e rabbia nella popolazione, che si sente privata di simboli a cui è molto devota”.

Le autorità hanno annunciato un’inchiesta e il ricorso a dei specialisti per riparare i danni subiti dalla statua della Vergine.

Secondo notizie di stampa la polizia ha fermato alcune persone appartenenti alla confessione evangelica chiamata “Chiesa profetica dell’arca di Betlemme” e sta valutando la loro posizione in relazione all’atto di profanazione.

I Vescovi angolani hanno espresso in più occasioni preoccupazione per l’aumento delle sette e per il forte accrescimento di immigrati di religione musulmana nel Paese (vedi Fides 18/11/2011). Una preoccupazione rilanciata al termine della loro ultima Assemblea Plenaria da Mons. Manuel Imbamba Arcivescovo di Saurimo e portavoce della CEAST, che in un’intervista a radio Ecclesia ha affermato che la Chiesa cattolica non può impedire l’ingresso di altre religioni nel paese, ma ha sottolineato che non si possono ignorare “le gravi conseguenze” per l’arrivo di forme religiose contraddistinte “dall’intolleranza, dal fondamentalismo, dalla violenza e dalla perversione della loro stessa cultura”.

Ricordando che vi sono Paesi che finanziano l’espansione dell’Islam per fini politici, Mons. Imbamba ha concluso: “Dobbiamo stare in guardia contro queste situazioni, anche guardando alle situazioni di violenza in Nigeria , nella Repubblica Centrafricana e in Medio Oriente”. – Ag. Fides

 

Condividi

Altre letture correlate:

Lascia un commento

Accetto la Privacy Policy

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.