La Commissione europea continuerà a lavorare per sostenere gli sforzi del Mali contro l’epidemia di ebola. Lo ha annunciato il dipartimento della Commissione europea per gli aiuti umanitari e la protezione civile (Echo). “Un buon coordinamento degli attori è fondamentale per fermare la diffusione del virus nel Paese”, ha precisato Patrick Barbier, capo dell’ufficio Echo in Mali. “Dobbiamo contenere questa malattia proprio come hanno fatto il Senegal e la Nigeria, aumetando le misure di sorveglianza e rafforzando la capacità del Paese di isolare e trattare ogni caso eventuale”, ha aggiunto. Con il coordinamento del ministero della Salute del Mali, diverse azioni sono state intraprese da Echo e i suoi partner, si legge in una nota della Commissione europea: la creazione di una unità di isolamento e di un centro per il trattamento di pazienti a Kayes, dove è stato confermato il primo caso di ebola.
Da aprile, l’Unione europea, attraverso Echo, “ha risposto mobilitando risorse finanziarie, umane e tecniche a sostegno delle attività di organizzazioni umanitarie come Medici Senza Frontiere e la Federazione internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa”, continua la nota. “La Commissione europea – inoltre – è riuscita a mobilitare circa 200 milioni di euro di cui 52milioni sono andati agli Stati membri per gli aiuti umanitari. L’Unione da parte è riuscita a mobilitare più di 600 milioni di euro”. Il Mali ha ricevuto il sostegno di 775mila dollari dalla Cina e attrezzature mediche dalla Organizzazione Mondiale della Sanità per aiutarlo a combattere l’epidemia. – La Presse