29/01/2015 – R.D. Congo – «La legge elettorale? Una vittoria popolare con molte insidie»

di Enrico Casale

“L’approvazione definitiva della legge elettorale in termini diversi da quelli iniziali presentati dal Governo in Parlamento, è una vittoria del popolo, in quanto la sua voce è entrata nel palazzo del potere, ha smascherato l’ipocrisia, la menzogna, l’astuzia e l’inganno cui la maggioranza presidenziale fa ricorso per mantenersi al potere e ha, infine, determinato, forse per la prima volta, le decisioni del Parlamento. È doveroso rendere omaggio alle vittime e manifestare solidarietà con le persone arrestate”. Lo afferma una nota inviata all’Agenzia Fides dalla Rete Pace per il Congo sull’approvazione in forma definitiva, il 25 gennaio, da parte del Parlamento della Repubblica Democratica del Congo, del progetto di revisione della legge elettorale.
Il testo inizialmente approvato dalla Camera, poi modificato dal Senato, che prevedeva un nuovo censimento della popolazione prima di procedere a nuove elezioni, aveva suscitato la protesta della popolazione. Negli incidenti almeno 40 persone avevano perso la vita.
Secondo la Rete Pace per il Congo, però il testo approvato, nasconde ancora delle insidie. “L’articolo 8 modificato non subordina più le elezioni al censimento e, dunque, riduce il rischio di far slittare le elezioni presidenziali del 2016, tuttavia l’eliminazione del paragrafo 3, in cui i Senatori intendevano scrivere nero su bianco l’obbligo di organizzare le diverse elezioni entro i tempi stabiliti dalla Costituzione, non risolve nulla, anzi complica le cose, perché non si sono modificati gli articoli che vi facevano riferimento” afferma la nota.
Sarebbe, per esempio, il caso dell’articolo 115 che stipula che “il numero dei deputati all’Assemblea Nazionale e quello dei seggi per circoscrizione elettorale sono fissati … tenendo conto dell’evoluzione dei dati demografici e dell’identificazione della popolazione”. “Quindi l’organizzazione delle prossime elezioni legislative, previste per fine 2016, rimane ancora subordinata, di fatto, alla realizzazione del censimento che dovrebbe iniziare quest’anno” sottolinea la nota.
Secondo molti analisti, questo censimento potrebbe richiedere fino a tre anni di tempo. I motivi sono i seguenti: le dimensioni del Paese (quasi cinque volte superiore alla Francia), la palese mancanza di infrastrutture e la debolezza dello Stato nell’est del paese, lacerato da conflitti armati da oltre vent’anni. “Ci sono qui le premesse per uno slittamento delle legislative. Inoltre, se queste elezioni si terranno in concomitanza con le presidenziali, come spiegato dalla Commissione Elettorale, slitteranno anche le presidenziali, a meno che non si trovi un’alternativa”. Insomma il timore che il Presidente Joseph Kabila si mantenga al potere dopo la scadenza del suo secondo mandato, nel 2016, rimane e potrebbe suscitare nuove proteste popolari. – L.M. – Fides.org

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