Il bracconaggio in Africa sta diventando una importante fonte di finanziamento per il terrorismo e per i gruppi armati che operano nelle regioni centrali del continente africano, oltre che una minaccia alla pace e alla sicurezza. E’ questo l’allarme che il segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon lancia nel rapporto presentato oggi al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Ban Ki-moon, nel rapporto, definisce il bracconaggio un importante fonte di finanziamento per i gruppi armati che operano in Africa centrale e nel polmone verde del continente, il bacino del fiume Congo. Principale bersaglio dei bracconieri sono gli elefanti, cui e’ collegato il traffico illegale di avorio. ”Il bracconaggio e i suoi potenziali collegamenti con altre forme di criminalita’ , anche terroristiche – rileva il segretario generale dell’Onu -, costituiscono una grave minaccia per la pace sostenibile e la sicurezza in Africa centrale.
Esorto i governi della regione a considerare la questione del bracconaggio come una delle principali preoccupazioni di sicurezza nazionale e regionale tale da richiedere un’azione combinata e coordinata”. Secondo Ban Ki-moon, inoltre, i bracconieri usano armi sempre piu’ sofisticate e potenti, provenienti in parte dalla Libia, dopo la caduta di Gheddafi, e la situazione sta diventando cosi’ grave che alcuni Paesi, come il Camerun, hanno deciso di impiegare l’esercito, oltre alle normali forze di polizia, contro il bracconaggio.
Dal canto sui il Wwf sottolinea in una nota come in molte aree del continente e in particolare ora nella Repubblica Centroafricana, ”il destino degli elefanti, delle donne e dei bambini sia indissolubilmente legato”. Secondo l’associazione ambientalista infatti il massacro degli elefanti, oltre a distruggere la fauna selvatica, sta togliendo la ”speranza di riscatto e di futuro” a queste comunita’. Per questo motivo il Wwf sottolinea la necessita’ che gli sforzi siano presi ”al piu’ alto livello” possibile. – Ansa
