Hamdeen Sabahi, l’unico sfidante del generale Abdel-Fattah el-Sissi nelle elezioni presidenziali in Egitto, ha ammesso la propria sconfitta, affermando tuttavia che il dato sull’affluenza annunciato dal governo non sia credibile. “È un insulto all’intelligenza degli egiziani”, ha dichiarato Sabahi dopo che il presidente ad interim Adly Mansour ha fatto sapere che alle urne si è recato il 46% degli elettori. Secondo il politico di sinistra, durante le operazioni di voto si sono verificate gravi violazioni, ma non sufficienti a modificare in maniera significativa l’esito delle elezioni.
Dai dati diffusi dalla campagna elettorale di el-Sissi risulta che l’ex capo dell’esercito ha ottenuto oltre il 92% dei voti, contro il 2,9% delle preferenze andato a Sabahi. Ieri quest’ultimo aveva criticato alcune misure adottate dal governo, tra cui l’estensione delle operazioni di voto per un terzo giorno, affermando che fossero mirate a gonfiare la vittoria di el-Sissi.
“Rispetto la scelta del popolo – ha affermato Sabahi – e riconosco la mia sconfitta in queste elezioni. Abbiamo perso un’elezione, ma abbiamo vinto l’autostima. Spero che abbiamo vinto la credibilità di fronte a persone consapevoli e intelligenti”. Ieri lo staff della campagna elettorale del politico aveva ritirato i propri rappresentanti dai seggi in protesta contro intimidazioni e arresti di alcuni collaboratori, uno dei quali è stato rimandato a un tribunale militare. – LaPresse/AP