Seconda giornata di scontri tra soldati regolari e miliziani Mayi Mayi Yakutumba sulla penisola di Ubwari, nel territorio di Fizi, in Sud Kivu. Lo riferisce l’emittente locale Radio Okapi citando fonti ufficiali delle Forze armate (Fardc). In base a questa versione dei fatti i miliziani hanno attaccato con colpi d’arma pesante la posizione del 1004° reggimento in provenienza da Baraka e diretto a Kazimia. L’attacco sarebbe stato lanciato da un’imbarcazione in navigazione sul lago Tanganyika.
Se le forze armate assicurano di aver respinto l’aggressione, fonti vicine alla milizia sostengono invece che alcuni villaggi della penisola di Ubwari siano sotto il controllo dei Mayi Mayi.
Radio Okapi ha inoltre costatato che le violenze in corso da ieri hanno bloccato le attività economiche nella località di Baraka, dove sarebbero aperti solo presidi sanitari e alcune amministrazioni. La gente è rimasta chiusa in casa e le strade sono semi-vuote. La società civile di Fizi denuncia il protrarsi degli scontri, che si verificano con una certa frequenza dallo scorso maggio, come un freno alla sviluppo del territorio oltre ad aver causato la fuga di almeno 5000 abitanti.
Intanto nella confinante provincia del Nord Kivu l’esercito congolese e la missione Onu (Monusco) stanno cercando di incentivare con ogni mezzo il disarmo volontario dei ribelli ugandesi Adf-Nalu. Un elicottero della Monusco ha scaricato centinaia di volantini su diversi villaggi del territorio di Beni, controllati dalla ribellione ugandese, dove sarebbero trattenuti tra 200 e 300 ostaggi, tutti civili. L’operazione ‘Sokola’ (‘Pulizia’) contro il gruppo armato ugandese è stata lanciata lo scorso gennaio dai soldati di Kinshasa con il sostegno dei caschi blu. – Misna
