29/08/13 – Mali – Ultimo consiglio della transizione, Sanogo allontanato

di AFRICA

Con un decreto a firma del presidente Dioncounda Traoré, è stato sciolto il Comitato militare di monitoraggio della riforma delle forze di difesa e sicurezza e abrogato un precedente decreto che ne aveva assegnato la guida al capitano Amadou Haya Sanogo, autore del colpo di stato del marzo 2012 in Mali. Lo ha riferito il sito d’informazione Malijet, precisando che la decisione è stata varata durante l’ultimo consiglio dei ministri del governo di transizione tenuto ieri a Bamako.

Il prossimo 4 settembre Traoré passerà il testimone a Ibrahim Boubacar Keïta (Ibk), eletto presidente al ballottaggio dell’11 agosto scorso. Quando, un anno fa, aveva annunciato la creazione di un organismo di riforma dell’esercito, Traoré aveva precisato che la missione del Comitato si sarebbe conclusa assieme al periodo di transizione politica. L’istituzione aveva visto la luce mentre nelle regioni settentrionali era in corso un’offensiva armata internazionale contro i gruppi armati tuareg ed islamici. Sei mesi fa, durante la cerimonia di insediamento, l’ex golpista Sanogo si era impegnato a costruire un esercito “degno”, al servizio dello Stato e agli ordini del presidente della Repubblica, ma anche a lasciare l’incarico una volta che il periodo di transizione sarebbe stato completato.

La sua nomina era stata contestata da diversi settori politici e della società civile contrari al colpo di stato contro l’ex presidente Amadou Toumani Touré. Ha alimentato altre critiche in Mali e all’estero, in particolare da parte di organizzazioni di difesa dei diritti umani, la promozione di Sanogo a generale dell’esercito, annunciata dal governo lo scorso 14 agosto, solo tre giorni dopo l’elezione del nuovo presidente. L’esecutivo di transizione ha precisato che si tratta di una nomina “decisa a titolo eccezionale e con decorrenza dal 1° agosto”. Per Human Rights Watch, si tratta di una promozione “vergognosa” poiché “Sanogo non ha mai combattuto al nord”. Pochi giorni fa, il neo generale aveva festeggiato la sua promozione nella sua città nativa di Ségou in presenza di diversi ministri e capi tradizionali.

A un anno e mezzo dal golpe e nonostante la fine del conflitto al nord, la figura di Sanogo divide ancora i maliani. Il fronte anti-putsch e alcuni dei politici sconfitti alle presidenziali continuano a temere l’influenza dei berretti verdi di Sanogo sulle future istituzioni; considerano Ibk il candidato della giunta e ricordano che è stato l’unico dirigente mai minacciato dai militari dopo il colpo di stato. – Misna

 

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