“L’acqua pulita dobbiamo andare a prenderla con le taniche in città” dice alla MISNA suor Isolina Almeda, una missionaria che vive nell’isola di São Tomé. Oggi è una buona giornata perché, per migliorare le cose, il governo del piccolo arcipelago ha firmato un accordo di cooperazione con il Sudafrica.
“Nelle campagne – racconta suor Isolina, dell’istituto delle canossiane – i ragazzi sono costretti a prendere l’acqua dei fiumi e si ammalano perché è sporca”. Un problema che la missionaria conosce, dal momento che con le consorelle gestisce una scuola nella località di Santa Ana. “L’unica soluzione – dice – è andare a prendere l’acqua nella capitale, a São Tomé, percorrendo in autobus 80 chilometri”.
Nel tentativo di migliorare la situazione, il presidente Manuel Pinto da Costa ha sottoscritto a Pretoria una serie di accordi con l’omologo sudafricano Jacob Zuma. Uno dei principali riguarda proprio l’“oro blu”: si va dalla fornitura di vasche per la raccolta dell’acqua piovana ai programmi di formazione in gestione delle risorse idriche fino a finanziamenti per i sistemi di depurazione e la rete di distribuzione.
São Tomé & Príncipe è una ex colonia portoghese divenuta indipendente nel 1975. Situata nell’Oceano Atlantico, a largo delle coste del Gabon, ha una popolazione di circa 200. 000 abitanti. Nel paese, uno dei più poveri dell’Africa, il tasso di mortalità dei bambini con meno di cinque anni raggiunge l’80 per mille. – Misna