Dopo quattro giorni di colloqui a Ouagadougou, sei gruppi armati del nord del Mali hanno firmato una dichiarazione comune che mette fine a divisioni e tensioni. Il protocollo siglato nella capitale del Burkina Faso formalizza la fine delle ostilità armate tra i diversi movimenti dell’Azawad e prevede di “parlare con una sola voce” ai colloqui inclusivi col governo di Bamako, in agenda dal 1° settembre ad Algeri.
“Il testo firmato costituisce un patto di non aggressione tra i diversi movimenti, che bandiscono ogni forma di violenza e si impegnano a far fronte ad ogni aggressione esterna” ha annunciato Mohamed Ousmane Ag Mohamedoun, delegato della Coalizione del popolo dell’Azawad, sottolineando che “la gente potrà vivere in una situazione di pace che consentirà la libera circolazione di beni e persone nel territorio dell’Azawad”.
Guardando ai prossimi negoziati di pace con le autorità maliane i sei gruppi – che rimangono indipendenti l’uno dall’altro – si presenteranno ad Algeri con un “fronte comune per difendere le legittime aspirazioni delle popolazioni dell’Azawad, nell’interesse superiore di tutte le sue componenti e nel rispetto delle sue specificità”.
L’intesa è stata siglata dai tre gruppi “storici” – Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla), Alto consiglio per l’unità dell’Azawad (Hcua) e il Movimento arabo dell’Azawad (Maa) – e da altre tre formazioni – Coalizione del popolo per l’Azawad (Cpa), Movimento arabo dell’Azawad dissidente (Maa) e Coordinamento dei Movimenti e fronti patriottici di resistenza (Cm-Fpr).
Prima di partire per l’Algeria, oggi i leader dei movimenti del nord incontrano il capo di stato maggiore della missione di pace dell’Onu in Mali (Minusma) e il rappresentante speciale del segretario generale delle Nazioni Unite, Albert Koenders.
Intanto il quotidiano locale L’indépendant ha annunciato la creazione di un nuovo gruppo politico-militare, il Movimento popolare per la salvezza dell’Azawad (Mpsa), costituito da esponenti della comunità araba del nord che rivendicano l’indipendenza delle regioni settentrionali e minacciano di ricorrere alle armi. L’Mpsa intende partecipare al secondo round di colloqui in agenda per lunedì prossimo. – Misna