L’Africa non è più solo una questione cinese. Almeno per quel che riguarda le grandi infrastrutture. Se è vero che le compagnie della Repubblica Popolare continuano a dominare incontrastate le classifiche internazionali dei costruttori (cinque solo nelle prime dieci della Top global 200 construction companies di Khl), la tendenza degli ultimi anni ha cominciato a invertirsi. I gruppi francesi, e in misura leggermente minore quelli italiani, stanno rialzando la testa. Il tema è sensibile, perché la ripresa economica di alcuni Paesi del Nordafrica e soprattutto l’emergere di numerosi subshariani sta guidando una vera e propria corsa alle costruzioni pubbliche e private. Secondo le ultime stime di Deloitte nel continente sono in corso investimenti in mega progetti (quelli sopra i 50 milioni di dollari) per 222 miliardi di dollari. A guidare la classifica è l’Africa meridionale, seguita da quella orientale e occidentale. Di questi progetti, sempre secondo Deloitte, la Cina sta costruendo una quota pari al 12%, mentre le compagnie europee e statunitensi insieme contano il 38%. (…) –Leggere tutta l’inchiesta: The MediTelegraph