29/09/14 – Libia – Nuova prova di dialogo, insediato primo ministro

di AFRICA

 

E’ previsto per oggi a Ghadames, nei pressi del confine con l’Algeria, un incontro tra forze rivali, mediato dalla missione Onu in Libia, per cercare di superare mesi di crisi politica ed istituzionale. Tuttavia, a poche ore dall’apertura della riunione non era ancora disponibile l’elenco dei partecipanti, mentre alcuni avrebbero già deciso di boicottare la nuova prova di dialogo. Sulla carta dovrebbero incontrarsi deputati della Camera dei rappresentanti – eletta lo scorso giugno, con sede a Tobruk e riconosciuta dalla comunità internazionale – e membri del Congresso generale nazionale (Cgn, parlamento uscente con sede a Tripoli), il cui mandato è scaduto da mesi, ma che rifiutano di ritirarsi.

L’iniziativa promossa dalle Nazioni Unite dovrebbe svolgersi a poche ore dall’insediamento del nuovo governo del primo ministro Abdullah Al Thinni, che ieri ha prestato giuramento davanti a Tobruk. “Ci spetta un grande lavoro, a cominciare dal ripristino della sicurezza e della giustizia, ma anche dei servizi essenziali ai cittadini, dalla scuola alla sanità. Poi dobbiamo anche attuare la politica di decentramento dei governi nelle varie regioni” ha dichiarato il capo dell’esecutivo. Del nuovo gabinetto fanno parte 13 ministri mentre il dicastero del Petrolio è affidato alla società statale ‘National Oil Corp’, come durante l’era Gheddafi. In attesa di potersi insediare a Tripoli, per ora inaccessibile per motivi di sicurezza, il governo avrà sede a Beida, così come l’assemblea incaricata di stilare la nuova Costituzione.

Ma dalla Libia sono anche giunte notizie emblematiche dello stato di insicurezza diffusa, ricollegabile agli scontri tra gruppi armati islamici e milizie di Misurata (ovest), riuniti sotto la bandiera di Fajr Libya (Alba della Libia), e forze fedeli al generale dissidente Khalifa Haftar che partecipano all’operazione ‘Dignità’.

Il quotidiano locale Libya Herald ha riferito del rinvenimento di una fossa comune contenente una ventina di corpi nel distretto di Warshefana, ad est di Tripoli, già teatro di scontri attribuiti a Fajr Libya. Le vittime, che per ora non sono state identificate, sono state evacuate dalla Croce Rossa. Intanto, nel sud-ovest del paese, al confine con l’Algeria, si sono registrati combattimenti tra gruppi armati rivali. Le autorità di Ankara hanno confermato che 450 lavoratori turchi sono rimasti bloccati per cinque giorni nell’aeroporto di Ghat. Infine, nell’instabile capoluogo orientale di Bengasi, dove i combattenti islamici hanno consolidato le proprie posizioni a scapito del gruppo di Haftar, l’attesa riapertura delle scuole, già rinviata più volte, è stata caratterizzata da un tasso di assenteismo molto alto e, per motivi di sicurezza, gli alunni sono dovuti tornare a casa prima del previsto. – Misna

 

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