Al termine di un’avanzata durata quattro giorni, l’esercito della Repubblica democratica del Congo costringe alla ritirata le milizie ribelli del movimento M23.
Appoggiate dai caschi blu dell’Onu, le truppe di Kinshasa sostengono che gli insorti siano finiti in quanto a forza militare. I vertici del M23, però, parlano di ritirata strategica verso il confine ugandese.
Uganda e Rwanda sono gli altri attori del conflitto. Il Congo li accusa di sostenere la ribellione. Kigali nega e avverte che risponderà al fuoco se i combattimenti oltrepasseranno i confini.
Una polveriera che rischia di innescare una guerra regionale, dopo la sospensione, il 21 ottobre, dei negoziati di pace. I membri del M23, di etnia tutsi, combattono gli hutu fuggiti dal Rwanda nel Congo orientale, un’offensiva che ha causato l’esodo di oltre mezzo milione di persone. – Euronews