E’ finalmente entrato nel vivo il dialogo nazionale dopo settimane di tergiversazioni e ritardi di ultimi minuti. Due commissioni sono state create per trovare un’intesa sul nome del futuro capo di governo indipendente e sulla stesura finale della Costituzione.
La scelta del primo ministro dovrebbe avvenire entro una settimana ed essere sottoposta dal mediatore nella crisi politica – il cosiddetto quartetto costituito dal sindacato nazionale Ugtt, dall’organizzazione imprenditoriale Utica, dalla Lega dei diritti umani e dall’ordine degli avvocati – ai capi dei partiti che partecipano al dialogo.
Tra le personalità proposte dai vari partiti per l’incarico, riferisce la stampa tunisina, figurano l’ex ministro della Difesa Abdelkarim Zbidi, l’ex ministro delle Finanze post-rivoluzione Jalloul Ayed, l’ex ministro della Cooperazione internazionale sotto la presidenza di Ben Ali, Nouri Jouini, un ex ministro del primo presidente della Tunisia Habib Bourguiba, l’attuale governatore della Banca centrale Chedly Ayari e il suo predecessore Kamel Nabli.
Annunciato per mercoledì scorso, l’avvio del dialogo nazionale tra la maggioranza e l’opposizione è avvenuto venerdì, dopo che il capo dell’attuale governo guidato dal partito islamista Ennahda si è impegnato a lasciare il potere una volta che sarà stato scelto il nuovo primo ministro e costituito il suo esecutivo, in teoria entro tre settimane.
Al centro dei colloqui c’è anche la questione delle future elezioni. * Celine Camoin – – Atlasweb