“Sul porto hanno sparato tonnellate di fuochi d’artificio” dice alla MISNA padre Marcello Ghirlando, un francescano travolto dalla passione calcistica di Tripoli. La Libia si è conquistata il diritto a giocare la finale dell’African Nations Championship (Chan). E battere la corazzata Ghana, ora, è qualcosa più di un sogno.
“Migliaia di persone – racconta padre Marcello – hanno assistito alla partita davanti ai maxischermi, nelle piazze e nei bar; e dopo l’ultimo rigore la città è impazzita”. Semi-finale al cardiopalma, certo. Dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari e dei supplementari, hanno deciso gli undici metri. Lo Zimbabwe, un’altra sorpresa del torneo, si è piegata soltanto dopo sette tiri. Non a un attaccante qualunque ma a Elmutasem Abushnaf, il portiere diventato goleador per pochi intensi secondi.
Padre Marcello non azzarda previsioni per la finale. Lui, dice, di calcio non ne capisce troppo. Sa solo che in Libia è festa vera, “perché dopo i lutti degli ultimi due anni non ha molto di più del pallone”. Allora forza Libia, vada come vada. In campo, come prevedono le regole del torneo, ci saranno solo giocatori che militano nei campionati nazionali. Niente stelle strapagate in Europa, allora. Appuntamento sabato a Città del Capo, in Sudafrica. – Misna
