30/04/14 – Sudafrica – Elezioni: cresce la richiesta di giustizia sociale

di AFRICA

 

Corruzione sempre più diffusa, divario crescente tra ricchi e poveri e aumento del costo della vita sono i temi che stanno segnando la campagna elettorale in vista del voto del 7 maggio: lo dice alla MISNA padre Morare Matsepane, gesuita responsabile dell’Ufficio parlamentare della Conferenza episcopale.

Secondo il religioso, a lungo impegnato in programmi sociali nelle baraccopoli dell’area di Città del Capo, “la corruzione è diventata una questione chiave nella campagna elettorale perché la gente capisce che sottrae risorse essenziali per i servizi pubblici e per garantire il diritto all’istruzione, all’assistenza sanitaria e alla casa”.

Un altro grande tema, che si intreccia al primo, è il divario tra ricchi e poveri. “A 20 anni dalla fine del regime di apartheid – sottolinea padre Morare – le disuguaglianze sono in aumento; anche a causa del deprezzamento del rand, del caro-benzina e in generale dell’inflazione, sempre più sudafricani non riescono ad arrivare a fine mese”.

Secondo il religioso, l’ultima conferma delle tensioni che attraversano il Sudafrica è lo sciopero dei minatori in corso da gennaio nella regione nord-occidentale di Rustenburg. “La protesta – sottolinea padre Morare – è il frutto velenoso delle disuguaglianze; i lavoratori si chiedono: ‘Perché guadagniamo così poco mentre i dirigenti delle multinazionali sono tanto ricchi?’”.

Il gesuita ritiene che le difficoltà dei ceti più deboli possano ridurre i consensi dell’African National Congress (Anc), partito di governo che dal 1994 detiene la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento. Tra i rivali più accreditati figurano formazioni che promettono di combattere la corruzione, garantire lavoro e ridurre le disuguaglianze. “Quello che sinora è apparso più capace di sintonizzarsi sugli umori delle baraccopoli – dice padre Morare – è il partito di Julius Malema, ex dirigente dell’Anc ora alla guida degli Economic Freedom Fighters”. – Misna

 

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