Il governo di Ottawa ha ordinato al console dell’Eritrea di lasciare il paese, dichiarandolo “persona non grata”. L’uomo è accusato di aver chiesto a connazionali della diaspora residenti in Canada contributi economici per finanziare l’esercito eritreo. Semere Ghebremariam Micael, capo del consolato eritreo a Toronto, è accusato di violazione delle leggi canadesi e internazionali, visto l’embargo sancito dall’Onu sul regime di Asmara. Dovrà lasciare il paese entro il 5 giugno.
La vicenda riporta alla luce la questione della “tassa del 2%” o cosiddetta “tassa della diaspora” imposta agli eritrei che vivono all’estero e grazie alla quale il governo di Asmara, accusato di sostenere movimenti terroristici come Al Shabaab in Somalia, aggira parzialmente le sanzioni economiche imposte dall’Onu. Le sanzioni prevedono un blocco dei dazi sulle rimesse imposti ai connazionali all’estero.
Alcuni cittadini eritrei in Canada, sotto copertura dell’anonimato, hanno confermato alla stampa locale che il console pretendeva una tassa del 2% sulle rimesse inviate in patria. “Non danno spiegazioni, lo pretendono e basta – ha raccontato uno degli intervistati all’emittente Cbc – altrimenti la tua famiglia può avere dei problemi”.
In una recente inchiesta, Popoli, il mensile della Compagnia di Gesù, ha rivelato che il pagamento della tassa sui redditi viene imposto anche dai consolati eritrei presenti in Italia. Altrimenti il rischio è quello di vedersi negare il rinnovo del passaporto e dei documenti o, in alcuni casi, l’invio di pacchi e corrispondenze nel paese di origine. – Misna