30/06/13 – Senegal – Arrestato il dittatore Habré

di AFRICA

Si era rifugiato a Dakar. E’ una pietra miliare – fa sapere Human Rights Watch – nella lunga campagna per consegnarlo alla giustizia. “Dopo 22 anni, le migliaia di vittime di Habré possono finalmente vedere la luce alla fine del tunnel”. Sostenuto da Usa e Francia perché considerato un baluardo contro Gheddafi. Grosse resistenze per celebrare il processo

L’arresto di Hissène Habré, ex dittatore del Ciad, da oggi nelle mani della polizia senegalese, è una pietra miliare – fa sapere Human Rights Watch – nella lunga campagna per consegnarlo alla giustizia. “Dopo 22 anni, le vittime di Habré possono finalmente vedere la luce alla fine del tunnel”, ha commentato Reed Brody, avvocato dell’organizzazione umanitaria. Habré è accusato di migliaia di omicidi politici e della pratica sistematica della tortura, durante la sua presidenza, dal 1982 al 1990, anno in cui fu deposto dal presidente Idriss Deby Itno, per poi fuggire in Senegal. Ha vissuto in esilio in Senegal da allora. Dopo una campagna di 22 anni delle sue vittime, il istema giudiziario senegalese ha portato alla luce i crimini peggiori commessi durante il suo governo.

L’struttoria durerà 15 mesi. Secondo la legge senegalese, una persona può essere trattenuto fino a 48 ore per indagine, se esistono fondate ragioni per credere di aver commesso un reato. La detenzione può essere estesa per altre 48 ore con il permesso del procuratore. L’istruttoria dovrebbe durare 15 mesi. “Ho aspettato più di due decenni per vedere Hissène Habré in tribunale”, ha detto Clément Abaifouta, presidente dell’Associazione delle vittime dei crimini del regime di Hissène Habré (AVCRHH) che, come prigioniero politico durante il regime di Habré, è stato costretto a scavare fosse e fabbricare tombe per seppellire centinaia di altri detenuti. “Stiamo finalmente in grado di affrontare il nostro aguzzino e riconquistare la nostra dignità di esseri umani.”

Atrocità diffuse e il ruolo di Usa e Francia. Il governo del partito unico di Habré è stato caratterizzato da atrocità diffuse, con periodiche ondate di pulizia etnica. File della polizia politica di Habré, recuperati da Human Rights Watch nel 2001, rivelano i nomi di 1.208 persone uccise o morte in stato di detenzione; 12.321 sono state le vittime di violazioni dei diritti umani. Gli Stati Uniti e la Francia hanno sostenuto Habré, vedendolo come un baluardo contro la Libia di Muammar Gheddafi. Sotto la presidenza di Ronald Reagan, gli Stati Uniti hanno dato sostegno paramilitare attraverso la Cia per aiutare Habré a prendere il potere.

L’inizio dell’azione giudiziaria. Habré è stato incriminato in Senegal nel 2000, ma i tribunali del paese dell’Africa occidentale si sono sempre rifiutati di processarlo. Così le sue vittime hanno intentato una causa in Belgio. Nel settembre 2005, dopo quattro anni di indagini, un giudice belga ha incriminato Habré e il Belgio ha chiesto la sua estradizione. Il governo del Senegal si è rifiutato di inviare Habré in Belgio ed ha trascorso i tre anni successivi in stallo, su richiesta dell’Unione Africana. Il governo belga ha poi depositato una causa contro il Senegal presso la Corte Internazionale di Giustizia (ICJ). E’ stato così che il tribunale ha ordinato il Senegal, il 20 luglio dell’anno scorso, a perseguire Habré “senza ulteriori ritardi” o di estradarlo. – la Repubblica

 

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